Adamo ed Eva di Raffaello Sanzio.
Sepolcro, adoperato soprattutto per indicare sepoltura illustre per la fama della persona sepolta, per la grandiosità delle sue dimensioni o per l’interesse artistico o storico delle sue forme.
Questo per ricordare che anche dentro di noi, da vivi, c'è qualcosa di ben nascosto,"interrato" se così si può dire...ma reale.
Non può essere che il nostro spirito, che è li, ma non riusciamo a farlo emergere per istruire la nostra vita, spesso un senso di impotenza ottenebra il nostro fare, dove il bisogno di una luce è desiderio per non naufragare, dalle "inferenze" che la vita ci offre...in definitiva per aiutarci ad uscire dalle tenebre...ma non sempre si percepisce l'aiuto della luce.
Ogni vita è la tappa di un viaggio, la cui meta è la realizzazione dell'Ideale.
Senza nessun tipo di Meta, si vaga nella noia, ci si immerge nelle parti buie dell'astrale, ci si smarrisce nella pazzia angosciante, si perde tempo.
La via verso l'utopia è lunga, ed è facile lo smarrimento mentale...senza l'apporto di "carte" o "mappe" da consultare...ma spesso il "DESTINO" predispone "topografie e segnaletiche" per la bisogna, che possono essere comprese solo da chi frequenta una scuola atta per interpretare i segni convenzionali, allegorie "sempreverdi", in ogni tempo.
I percorsi devono essere studiati come preliminari, procedendo con cautela, per non sbagliare agli "incroci", meditare impulsi e mettere la sordina all'istinto per non fare cose già fatte.
In questo nuovo abito mentale che ci stiamo costruendo, sarà fondamentale riconoscere consigli errati, o a segnali vandalizzati da forze contrarie, che li rendono indecifrabili, assumendo debite meditazioni per prenderci le nostre responsabilità.
Fare quando serve, il "contrario di ciò che ci sembra logico", ci fa entrare in una conoscenza a tutto campo.
Non ci sarà che dubbi da soffocare, per non distrarci, e nelle attese tentazioni da superare.
E non sarà certo per "caso o per fortuna", superare il deserto delle nostre ambizioni non funzionali, valicare i passi in alta montagna dell'orgoglio, i pantani delle ipocrisie, o i mari dei problemi mentali, senza il precetto del reale, o gli altopiani del terrore senza motivi, la vista potrà essere ora su più vasti orizzonti di un nuovo cielo, il nostro, e seppure ancora da lontano il "riverberar delle luci della Città Santa, (la nostra Gerusalemme) ci educheranno sempre più nel cammino.
Solo allora quindi il cammino andrà verso quella meta, che sembra prossima, confortati da una pace che l'anima con gioia ci trasmette, e arriverà il momento in cui sentiremo con le nostre orecchie il bisbigliar degli Angeli Custodi, che da sempre dietro le quinte hanno accompagnato i nostri "passi", poiché solo le orecchie del saggio sono aperte alle parole del Maestro.
L'Istruzione, quando è divina è una "telepatia, un telefono senza fili", che è concessa a chi ha conseguito il "piacere" di essere al servizio degli umili, secondo la Volontà dell'Eterno.
Ed allora ormai edotti, e non più ostaggi del clamore delle luci e dei colori dell'universo del godimento fine a se stesso, ci accorgeremo che il percorso era stato con tempestività indicato, ma non compreso...abbagliati dal perseguire l'effimero con testarda consuetudine.
Quanto tempo abbiamo perso in false strade, nel piacere di soffrire, ciechi e sordi al richiamo dei "cartelli indicatori" apposti dagli Amici invisibili o Angeli.
Storia di un percorso di vita spirituale...che da sempre...subito dopo l'uscita da paradiso, l'uomo percorre per ritornare a casa.
Lanciascudo
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