sabato 8 settembre 2018

Nessuna poesia scritta da bevitori d'acqua può piacere a lungo. Da quando Bacco ha arruolato poeti, le dolci Muse san sempre di vini al mattino. (Orazio) *



Bacco rappresentato da Michelangelo Merisi.
Nel tempo di oggi, i "baccanali diciamo sono ammessi", il vino ha il potere di trasportarti in una dimensione, con la quale si viene a contatto con aspetti nascosti, che non conoscevamo.
Quel tipo di euforia o estatica condizione, ha la facoltà di trasformare pensieri e convincimenti molto legati alla nostra personalità. Lo "spirito del vino" perchè di questo si tratta, entra in comunione con chi lo beve.
Certo la coscienza fa la sua parte, ma senza eccedere per perderla.
Se si è "pratici" si può entrare in empatia, traducendo i pensiero degli altri "bevitori", e se si è per una esperienza, ogni calice racconterà la sua storia...
Gli antichi baccanali avevano il fine di raggiungere ( in quel tempo anche con il sesso) e di estrapolare parti del proprio io, sperimentando aspetti che oggi possiamo identificare con una ricerca spirituale.
Difatti, nei tempi dove le religioni che oggi conosciamo non erano state ancora costituite, anche allora l'uomo cercava di conoscersi.
I baccanali quindi possiamo dire che erano di due tipi... quelli rivolti per una conoscenza intima, e quelli più legati a conoscere più direttamente la materia... anche se entrambi sono di logica coerente.

Giorgio Scrittore   #blogger

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MENTE ANALOGICA, "cavallo di troia per aggirare ciò che sembra logico."

  “La verità  è  nel fondo di un pozzo: lei guarda in un pozzo  e  vede il sole o la luna; ma se si butta giù  non  c' è  più né sole né...