lunedì 21 maggio 2018

Il pensiero quale ente per evadere dai concetti morbosi di personalità...



Il pensiero "oggetto" senza limiti e senza spazio, penetra in ogni materia conosciuta...ma può salire nelle "stanze" del metafisico, quale scala della creazione, concetto astratto, ma che si può materializzare nel riconoscere ambienti già "studiati" non sui libri.





Libertà di conoscenza tra realtà e la realtà illusoria, disciplina di quel protocollo che la psiche può diventare punta e guida di avanzamento spirituale, ristoro da stress e malinconia nella traettoria verso un fine di piacere, oltre le "maniglie" più pressanti della materia.

Se poi si diluisce il nostro immaginario, si percepiscono come visioni i "raddrizzamenti" dei nostri concetti che prendono una forma più conforme ai nostri propositi di vita.

Tutti abbiamo una vita che non ci piace... le varie fasi hanno caratteristiche cangianti, che da sole non bastano per avere più coscienza..., che non ci danno quel senso di appartenenza per i nostri convincimenti, occorre quindi investigare verso ambiti o spazi di pensiero, per trovare la "quadra" del momento.





Tutto ha un costo, anche se non sembra, fare una cosa coscientemente invece di un'altra, ha quel sapore di poter intervenire nella scoperta di ciò che siamo come essenza spirituale.

Quella è la vera costruzione di noi stessi..., saper far cadere i veli e le opacità, per mettere a "nudo" ciò che siamo.



Giorgio Scrittore



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MENTE ANALOGICA, "cavallo di troia per aggirare ciò che sembra logico."

  “La verità  è  nel fondo di un pozzo: lei guarda in un pozzo  e  vede il sole o la luna; ma se si butta giù  non  c' è  più né sole né...